Ci incontriamo alla stazione di solito e, davanti a un caffè e gente di passaggio, mi racconta con frenetico entusiasmo le sue ultime idee editoriali, mi preannuncia i libri che usciranno, mi mostra le cartoline di festival e iniziative tra Pitigliano e Sorano. È lì che si è rifugiato molti anni fa, “fuggiasco”. E anche dopo che i problemi giudiziari sono finiti, in queste terre è rimasto. Nel tufo è scavata la sua libreria, anzi la casa dell’associazione Strade Bianche in via Zuccarelli a Pitigliano (Strade bianche sono quelle non asfaltate, percorse da esploratori, briganti, guerriglieri…). È lì che ho conosciuto Marcello Baraghini, nel suo regno di letteratura resistente. A legarci all’inizio è stato l’interesse per Luciano Bianciardi. Ma poi quanto altro! Quello spirito di ribellione, che dentro di me è spesso soffocato, in Marcello è dirompente e il motore di una creatività geniale. La storia dei Millelire è emblematica. Adesso ci conosciamo bene e ogni volta che parliamo e ci confrontiamo lo sento come un piacevole privilegio. Come quando inizio un racconto e lui in un attimo mi tira fuori il titolo perfetto. È successo così anche con “Bianciardi d’essai”, che ho scritto e pubblicato nel 2015 con Stampa Alternativa. E proprio con Bianciardi, Baraghini riaccenderà il fuoco del Festival internazionale di Letteratura Resistente, quindicesima edizione, che si terrà a settembre a Pitigliano. Manifestazione che ha ospitato scrittori e poeti come Gary Snyder, Jim Koller, John Giorno, John Sinclair…
E poi, lo confesso, adoro quando sorridendo mi chiama “ragazzina”. Forse ancor più di quando mi scrive: “Irene, un tesoro, non solo di buon giornalismo, così raro oggigiorno”.
Nel 1971 Baraghini ha fondato la casa editrice Stampa Alternativa, dall’alternative press statunitense. Le sue iniziative editoriali di controinformazione gli hanno causato decine di denunce, tutte legate a reati di opinione.
Nel 1976 è stato condannato per la pubblicazione di un opuscolo a favore dell’obiezione di coscienza, che veniva distribuito davanti al Distretto Militare di Roma. La condanna a 13 mesi venne confermata in appello e Cassazione.
Poco dopo si concluse un lungo processo in cui era imputato per la pubblicazione di “Contro la famiglia. Manuale di autodifesa per minorenni”, libro che vendette oltre 60 mila copie. Baraghini venne condannato a una pena di 18 mesi di carcerazione senza i benefici di legge. Tutte le copie reperibili sequestrate. Marcello scelse la latitanza nelle campagne della Toscana, che è diventata la sua terra di adozione.
L’anno successivo, un’amnistia cancellò tutte le pendenze legali (137 procedimenti e un mandato di carcerazione).
Marcello Baraghini è stato l’ideatore della collana Millelire, proposta a partire dal 1989. I Millelire, libri che hanno rivoluzionato il mercato editoriale, come si legge sulla Piccola Enciclopedia Garzanti del 1993, si presentavano come opuscoli con una veste scarna e priva di orpelli, al prezzo di 1000 lire. Il successo editoriale è stato subito enorme: nei soli anni Novanta sono state vendute 20 milioni di copie, di cui 2 milioni di “Lettera sulla felicità” di Epicuro.
Nel 1994 la collana è stata insignita del premio Compasso d’oro per la comunicazione e la grafica. I primi Millelire, quelli della fine degli anni Ottanta, vengono ora riproposti come ebook liberamente scaricabili.
La collana dei Millelire continua a regalare sorprendenti “libretti”, piccoli solo nel formato ma non certo nei contenuti, che adesso hanno il costo di 1 euro. Si trovano nelle librerie di tutta Italia ma anche online, in free download. Del resto del posto dove vive in campagna, a Elmo di Sorano, ama dire: “Questa casa è senza chiave e serrature, senza Isbn”.
Perché pubblicare libri e poi metterli liberamente fruibili online?
“Il libro deve essere liberato dalle manette, dai codici e dalle barre. Internet dà la possibilità di diffonderlo, di farlo leggere. E se gli piace, il lettore-complice finisce spesso con il comprarlo”. E succede davvero.