La lirica aiuta la ricerca scientifica

È dedicato a cantanti lirici di tutti i registri vocali – soprano, mezzosoprano/contralto, controtenore, tenore, baritono, basso – e di tutte le nazionalità il bando 2016 della quarta edizione del concorso lirico internazionale Jole De Maria che si terrà a Monterotondo (Roma), al teatro comunale Ramarini, dal 23 al 25 giugno. Tutte le informazioni per l’iscrizione, che scade il  20 giugno, sono visibili al link www.concorsoliricojoledemaria.eu.

Ai vincitori saranno assegnati tre premi in denaro: 2.000 euro al primo classificato, 1.000 euro al secondo classificato e 500 euro al terzo classificato. Previsto anche un premio in denaro assegnato dal pubblico. La giuria è formata da cinque prestigiose personalità del mondo musicale – il presidente di giuria, Giuseppe Sabbatini, tenore e direttore d’orchestra; il compositore e manager Tonino Carai; Florin Estefan, baritono e direttore artistico del Teatro dell’Opera di Cluj-Napoca (Romania); il senior manager Marco Impallomeni e il giornalista e critico musicale Stefano Valanzuolo.

Il concorso, a cura dell’associazione culturale Arcipelago, con la direzione artistica del mezzosoprano Irene Bottaro e l’organizzazione di Eleonora Vicario, si articolerà in tre fasi: il 23 giugno le prove eliminatorie, il 24 giugno la prova semifinale, mentre il concerto finale di gala si terrà il 26 giugno. Chi attesti di aver vinto il primo premio di un concorso lirico internazionale accederà direttamente alla prova semifinale. Il concorso metterà a disposizione il pianista per l’accompagnamento dei partecipanti e due professionisti che si occuperanno delle acconciature e del trucco: le concorrenti potranno infatti usufruire gratuitamente di eleganti acconciature: richiami al passato, code, chignon, trecce complicate, sperimentazioni eccentriche. Durante le tre giornate saranno anche raccolti fondi per la ricerca contro il cancro, una “mission” che da sempre anima il concorso.

In occasione dell’apertura del bando di partecipazione, ho intervistato Eleonora Vicario, direttrice organizzativa e fondatrice del concorso lirico internazionale Jole De Maria.

Il concorso vuole dare visibilità ai giovani talenti?

“Per i ragazzi, i concorsi di canto sono una porta che si apre verso il possibile successo e ne fanno molti per imparare a cantare in pubblico (e che pubblico, quello delle giurie internazionali!), per farsi ascoltare, per avere suggerimenti, qualche correzione nella voce o nella postura, per essere accettati da un’agenzia lirica e sperare in qualche parte… sognando La Scala”.

Perché la scelta di non mettere limiti d’età (tranne essere maggiorenni)?

“La maggior parte dei concorsi lirici limita l’età dei partecipanti con l’idea che, difficilmente, chi non è riuscito a lavorare in teatro fino ai 35 anni o chi comincia a studiare canto in tarda età potrà iniziare una carriera in ambito lirico. Secondo noi, nulla dimostra che un candidato con età superiore ai 30 anni non sia in grado di cantare bene, e vogliamo dare a tutti la possibilità di essere ascoltati e di poter sperare. Tra l’altro, il limite di età nei concorsi pubblici è stato abolito dalla Corte Europea anche per professioni molto più usuranti del canto. Riteniamo che non vi possano essere limiti di età per la formazione professionale e per l’accesso nel mercato del lavoro”.

Si conoscono già i nomi dei testimonial che consegneranno i premi?

“Siamo in attesa di risposte perché vorremmo affidare la consegna dei tre premi principali ad altrettanti personaggi dello spettacolo. Di sicuro avremo la partecipazione della bellissima e brava Francesca Valtorta, già nostra madrina nel 2014, sempre sensibile alla ricerca sul cancro. Francesca, dopo il successo dei suoi personaggi nel cinema e nelle fiction (l’ultimo in ordine di tempo è stato quello di Valeria Craveri ne il Paradiso delle signore), sta girando l’ottavo anno di Squadra antimafia per Canale5, dove impersona la cattivissima Rachele Ragno con grande successo.

Di che livello è adesso la cultura lirica in Italia?

“La cultura musicale classica in generale, e la lirica in particolare, sono state umiliate e distrutte per decenni. Quindi, i tanti tagli alla scuola e la scarsa cultura dei docenti – figli di quei decenni di ostracismo – hanno portato a ignorare in particolare la lirica che non è stata insegnata a intere generazioni di alunni.  Oggi si assiste, forse, a una rinascita: si ricominciano a frequentare i teatri dell’Opera in tutta Italia, molti teatri realizzano stagioni dedicate ai più giovani, e tanti ragazzi scelgono di studiare canto lirico. Sono tutti segnali positivi.

In genere da quali Paesi provengono i concorrenti?

“Nelle prime edizioni, la maggior parte dei concorrenti è sempre stata italiana con un buon numero di russi e di coreani. In particolare, nel 2015, dalla Russia provenivano solo tre concorrenti mentre dalla Corea ben diciannove; hanno partecipato poi quaranta concorrenti italiani, tre cantanti cinesi e ragazzi dal Messico, dalla Grecia, dalla Bulgaria, dalla Romania e dalla Turchia. Abbiamo notato con piacere che quasi tutti i ragazzi stranieri parlavano un discreto italiano”.

Il concorso ha anche una importante finalità sociale…

“Sappiamo che l’unico modo che abbiamo per sconfiggere il cancro – causa di morte del mezzosoprano Jole De Maria alla quale è dedicato il nostro concorso – è sostenere i ricercatori, rendendo più semplice possibile il loro lavoro. Dobbiamo quindi aiutarli a finanziare i loro studi in modo che abbiano gli strumenti e i materiali necessari alle loro ricerche. A questo scopo raccoglieremo le offerte,  speriamo generose, che il pubblico vorrà lasciare durante la serata finale per la quale non è previsto biglietto d’ingresso”.

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