Musica da ripostiglio, con “leggerezza”

Flessioni sul palcoscenico per ingannare l’attesa tra una prova e l’altra. Qualche battuta, due risate e si ricomincia, di nuovo, dall’inizio, con grande passione e impegno, aspirando alla perfezione. Luca Pirozzi canta, suona, compone, scrive. E, davanti alla platea, diventa il leader istrionico della band Musica da ripostiglio, sapendo anche giocare con il pubblico.

Hai sempre suonato in un gruppo?

“Sì, mi dà forza. Con Luca Giacomelli abbiamo iniziato ai tempi della scuola. È da 21 anni che suoniamo insieme”.

Ti senti il leader?

“Non più e ne sono felice. Soprattutto dopo il primo tour in teatro, ognuno di noi è diventato una parte essenziale del tutto, siamo alla pari e ciascuno di noi è valorizzato nel proprio ruolo”.

Ma i testi li scrivi tu?

“Sì e anche il 95 per cento delle musiche, ma poi ci lavoriamo tutti insieme”.

Dopo ‘Servo per due’ con Favino, cosa porterete a teatro?

“Da marzo, oltre ai concerti, ripartirà il tour teatrale con due spettacoli, una ripresa di Signori, in carrozza! con Paolo Sassanelli. E poi debuttiamo con uno show nuovo, A ruota libera, per la regia di Giovanni Veronesi, che dirigerà in diretta la rappresentazione che quindi ogni sera risulterà diversa. Sul palco con lui ci saranno Rubini, Haber e Papaleo, tra aneddoti e canzoni. Dal 29 marzo al 9 aprile saremo a Roma all’Ambra Jovinelli con questo divertente work in progress che ha per protagonisti quattro amici che si raccontano”.

Anche un nuovo disco in programma?

“Sì, i pezzi sono già pronti e a novembre entreremo in studio per realizzarlo. Per la primavera dovrebbe essere finito”.

Composizione e scrittura richiedono ispirazione ma anche un lavoro quotidiano. Concordi?

“La scrittura è intensa in alcuni periodi, cerco di trovare tempo per ogni cosa poiché sono autore, compositore, cantante, chitarrista. Adesso sto scrivendo. Nei mesi in cui non lo faccio, comunque, accumulo emozioni che poi tradurrò in una canzone, in una storia. Tutti i giorni dedico delle ore al mio lavoro, conciliandolo con l’essere marito e padre”.

Quel tuo civettare col pubblico è una propensione naturale?

“Mi è sempre piaciuto l’aspetto della presentazione del brano, creare una connessione con chi ho davanti. Patisco molto se non posso dialogare con il pubblico. Che poi proprio in questa interazione sta la magia dei concerti, nel sentire quello che ti torna indietro da parte di chi ti sta ascoltando. Anche i miei riferimenti musicali hanno questo lato istrionico, Fred Buscaglione, Celentano, Carosone”.

È il sangue del Sud…

“Sarà anche quello, le mie origini campane”.

Nelle tue canzoni parli della vita degli artisti, in una di tuo figlio.

“Cerco di raccontare la quotidianità in maniera lieve, che non significa superficiale. La leggerezza è una delle doti che inseguo per affrontare sia temi divertenti che profondi. Il brano Ti fai grande l’ho scritto per il mio figlio maggiore. La vita che cambia – da single a marito e poi padre – inevitabilmente modifica gli argomenti che affronti. Proprio perché dal vissuto trovo ispirazione”.

L’attuale formazione di Musica da ripostiglio comprende Luca Pirozzi, chitarra e voce; Luca Giacomelli, chitarre; Raffaele Toninelli, contrabbasso; Emanuele Pellegrini, batteria e percussioni. Durante i concerti si esibiscono anche con l’orchestra sinfonica Città di Grosseto e con Aldo Milani, sassofoni e clarinetto, come è avvenuto nella splendida serata benefica per Amatrice al teatro Moderno del capoluogo maremmano. Le atmosfere, decisamente retrò, cavalcano lo swing dei primi anni del secolo scorso con influenze gitane e francesi, confluiscono in sirtaki greci, fino ad impregnarsi di profumi tangheggianti, valzer e boleri, con un accurato lavoro sui testi assolutamente originali, ironici e a volte irriverenti.

 

 

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