Esce oggi, 26 giugno 2018, “La promessa del buio”, il nuovo romanzo del giornalista e scrittore Riccardo Bruni. Con questo lavoro si conclude la sua trilogia di storie nere ambientate in quell’angolo di Toscana che è la Maremma. E dopo “La notte delle falene” e “La stagione del biancospino”, ecco un nuovo mistero che affonda nel passato e che qualcuno dovrà dolorosamente riportare alla luce, per mantenere una vecchia promessa. Siamo sulle colline dell’immediato entroterra, nell’estate del 1992. Vanni ha sedici anni, suo zio è morto e gli ha lasciato una vecchia capanna da pesca sul fiume. Il ragazzo vuole rimetterla a posto insieme al suo amico Bebo, che ogni giorno passa a prenderlo con una vecchia Vespa sul cui fianco ha dipinto la scritta “X-Wing”, come il caccia dei ribelli in Guerre Stellari. Insieme a loro, Giorgio e Guia, appena arrivati in vacanza da Milano. Presto si unirà alla compagnia anche Eva, una ragazza in fuga, che porta con sé una storia molto pericolosa. Sulla riva del fume, mentre dallo stereo arriva la voce di Kurt Cobain, ognuno di loro cerca il proprio orizzonte. Ma sta per succedere qualcosa di tremendo, una di quelle cose per cui poi niente sarà più come prima. Venticinque anni dopo, Bebo riceve da Vanni una cassetta. È come una di quelle che ascoltavano con il loro stereo lungo la riva del fiume. Su un lato sono incise le canzoni di allora, quelle dei Nirvana, Metallica, Screaming Trees, Iron Maiden, Soundgarden. Sull’altro lato, invece, c’è la voce di Vanni, che sta per togliersi la vita, ma prima di farlo vuole raccontare a Bebo una storia. Ed è la storia di cosa realmente accadde quell’estate, nella notte in cui le loro vite si sono spezzate, e del conto che da allora è rimasto “da saldare”. Il primo libro della trilogia, “La notte delle falene”, era stato candidato allo Strega. A pubblicare il romanzo è di nuovo Amazon Publishing, che lo distribuirà sia in edizione digitale sia in edizione cartacea, acquistabili entrambe tramite i siti Amazon. Mercoledì 11 luglio alle 21.30 Riccardo Bruni presenterà il libro, alla sua prima uscita in pubblico, alla Cava di Roselle (Grosseto), insieme alla giornalista Clelia Pettini.
Le ambientazioni quali sono?
“Nel primo romanzo della trilogia, Capalbio e Orbetello; nel secondo, Amiata; mentre in questo muovo romanzo siamo in zona collinare. Anche se i luoghi non sono mai specificati con il nome, da indizi e descrizioni si può capire dove ci troviamo”.
Il noir è nelle tue corde, proseguirai con questo genere?
“In realtà sto già lavorando a una cosa diversa, più giallo che noir”.
Se non si sono letti i primi due libri, è possibile iniziare da questo?
“Sì, perché si tratta di storie scollegate, con personaggi differenti. Sono simili temi, paesaggi, atmosfere. Chi li ha letti tutti può cogliere dei rimandi presenti nei testi. Ma sono comunque libri autonomi per quanto abbiano una continuità di atmosfere”.
E come lettore che preferisci?
“Leggo di tutto, cose disparate, sono onnivoro, però il noir mi attrae. Il noir e il giallo hanno il senso della ricerca come struttura narrativa e quindi mi è congeniale. Ricerca di senso, di verità: è quello che veramente mi interessa”.
Cosa c’è della Maremma in questo nuovo romanzo?
“Racconto di un gruppo di adolescenti anni Novanta, quindi inevitabilmente ho parlato un po’ di me. Della Maremma forse c’è il senso di isolamento, la voglia di fuga per realizzare i propri sogni, il desiderio di evasione. Della Maremma ci sono anche i paesini, il modo di pensare di ragazzi e adulti”.
È come se nel libro ci fosse una colonna sonora…
“La musica mi ha aiutato a raccontare il periodo adolescenziale. Quando penso agli anni Novanta, i ricordi sono legati alle canzoni”.
Sei sempre più tradotto!
“Sì, è vero… La Notte delle falene è già uscito in inglese (The night of the moths) e verrà pubblicato anche in spagnolo col titolo La ultima noche de Alice. Mentre La stagione del biancospino ad agosto uscirà in inglese. Esistono anche edizioni in lituano e in tedesco”.