“Il Giardino dei mostri” di Lorenza Pieri, edizioni e/o, è candidato al Premio Strega

Amore a prima vista per il romanzo “Il giardino dei mostri” di Lorenza Pieri, edizioni e/o, che è stato candidato al Premio Strega. L’ho letto la scorsa estate, appena pubblicato, e ho seguito la presentazione a Capalbio, proprio nel luogo dove è ambientato. Lorenza Pieri conduce il lettore tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, sui percorsi di vita di due famiglie, quella locale dei Biagini e quella romana alto borghese dei Sanfilippi. I due capifamiglia, il buttero Sauro e il politico Filippo, diventano soci in affari. Insieme creano svago e ristorazione per vip che amano soggiornare a Capalbio, andare a cavallo e mangiare piatti tipici. Girano molti soldi, in nome del denaro si fanno compromessi di vita. Sono descritti anche gli anni di gestazione del Giardino dei Tarocchi dell’artista franco-americana Niki de Saint Phalle. Un luogo magico, surreale, con enormi statue ricoperte di disegni e specchi, in cui la fragile adolescente Annamaria si sente come Alice nel Paese delle Meraviglie. Sono anche gli anni del bacio di Occhetto alla moglie in quella che verrà chiamata la Dacia dell’amore. La narrazione appassiona, intriga il lettore, lo coinvolge nelle storie delle persone e del nostro Paese, tanto che alcuni critici hanno sottolineato sfumature politiche nel romanzo.

Coniugando ricerca storica e creazione artistica, Lorenza Pieri è riuscita a dare nuovamente voce all’artista Niki de Saint Phalle. Per me è stata un’emozione grandissima leggere i suoi dialoghi, entrare nei suoi pensieri. Nella calda estate 2019 ho incontrato l’autrice (che nel 2016 sempre per edizioni e/o ha pubblicato il suo primo romanzo “Isole minori”) alla presentazione del suo secondo libro al Frantoio di Capalbio. A condurre l’incontro la regista Cristina Comencini.

Nata a Lugo di Romagna, Lorenza Pieri ha trascorso infanzia e adolescenza in Maremma, terra a cui è rimasta molto legata e di cui adesso scrive dall’America. Infatti dal 2014 vive con il marito e i figli negli Stati Uniti, dove alterna la scrittura di narrativa a quella giornalistica e drammaturgica, nonché alla traduzione letteraria. Prima di diventare scrittrice ha lavorato per quindici anni nell’editoria. E se il suo primo romanzo è stato tradotto in cinque lingue, quello appena uscito sta già per conoscere le versioni inglese e francese.

Lorenza, racconti della nascita del Giardino dei Tarocchi. Hai vissuto gli anni di cui parli a Capalbio?

“Sì, ho trascorso qui quel periodo e ho visto la crescita del Giardino dei Tarocchi, che noi ragazzi del paese chiamavamo i mostri. Purtroppo, con mio grande rammarico, non ho mai conosciuto l’artista. Però, ripensando all’impatto che lei e la sua opera hanno avuto per questo posto, ho scritto questa storia forse anche con l’idea di compensare la mancanza di una conoscenza diretta di Niki”.

Lo hai fatto attraverso il personaggio di Annamaria?

“Esatto. Annamaria incarna un’adolescente che viene non solo in contatto con lei ma di cui Niki de Saint Phalle diventa proprio la mentore”.

Mi hanno colpito i dialoghi dell’artista. Come sei riuscita a scriverli?

“Il filone delle vicende che riguardano le due famiglie è totale finzione, la voce di Niki ho cercato di ricostruirla studiando. Ho letto tutte le sue biografie, combinando libri scritti in più lingue, parlando anche con persone che hanno lavorato con lei”.

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