Il Teatro Verdi riapre con un omaggio a Morricone

Dopo sei mesi di chiusura, il Teatro Verdi di Montecatini dedica una serata a Morricone con la soprano Rigacci

La cultura riprende lentamente i suoi spazi. Riapre il Teatro Verdi di Montecatini sabato 26 settembre alle 21 con uno speciale omaggio a Ennio Morricone interpretato dalla soprano Susanna Rigacci, che da vent’anni dà voce alla musica del maestro recentemente scomparso. Dunque a inaugurare in piena sicurezza la riapertura del Teatro Verdi di Montecatini, dopo oltre 6 mesi di chiusura, sarà il concerto “Musiche da Oscar” con le più celebri colonne sonore, dagli esordi con Sergio Leone, Elio Petri, Bernardo Bertolucci, fino alle più recenti collaborazioni con Tornatore e Tarantino.

Ospite speciale della serata e straordinaria interprete, la soprano Susanna Rigacci, che da vent’anni interpreta nei concerti e nelle incisioni la musica del maestro Morricone. Figlia di Bruno Rigacci, direttore e compositore fiorentino, si è formata al Conservatorio Cherubini di Firenze per poi divenire una delle voci più conosciute al mondo. La prima apparizione in pubblico della soprano dopo la morte di Morricone è stata il 17 settembre con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, e ora con l’ensemble Le Muse, diretta da Andrea Albertini, chiuderà la serata con quella che Morricone chiamava la “Suite Leone”, uno straordinario medley di “C’era una volta il west”, “Giù la testa” e “L’estasi dell’oro”. Protagonista strumentale del concerto sarà l’ensemble Le Muse, che ha rappresentato l’eccellenza musicale italiana all’inaugurazione del semestre di presidenza italiana all’Unione Europea. Diretto al pianoforte dal suo ideatore, il maestro Andrea Albertini, l’ensemble Le Muse condurrà attraverso un viaggio emozionale nell’universo creativo di Morricone. Musiche che diventano immagini, tanto sono radicate nella memoria collettiva le scene di alcuni film che le colonne sonore di Morricone hanno contribuito a far diventare celeberrimi. “C’era una volta il west”, “Il buono il brutto e il cattivo”, “Giù la testa”, le magiche atmosfere di “Mission”, le tinte più moderne di “Malena”, “Nuovo cinema Paradiso”, per approdare a “The hateful eight”, la colonna sonora che gli ha fatto vincere l’Oscar nel 2016.

Ascolteremo anche un Morricone che forse non ci aspettavamo, e cioè il Morricone autore di indimenticate canzoni come Se Telefonando portata al successo da Mina e Here’s to you cantata da Jon Baez. Chiuderà il concerto quella che Morricone chiamava la “Suite Leone”. Il Teatro Verdi riapre dunque in piena sicurezza con una platea ridotta di un terzo come da deroga regionale, mascherina obbligatoria in sala e distanza fra i non congiunti. I biglietti sono disponibili sia online su www.ticketone.it sia alla cassa la sera stessa del concerto. Si consiglia la prenotazione. Ingresso da 30 a 40 euro.

“La ragazza con il vento tra i capelli”, la mia nuova storia

Avrei voluto scrivere di festival, film, libri, ma in questo periodo sono stata completamente assorbita da una storia, quella che mi sono inventata. Finalmente dopo tanti racconti è arrivato il mio primo romanzo: “La ragazza con il vento tra i capelli”. In realtà ho scritto il libro nel 2018 e l’ho concluso proprio alla fine di due anni fa. Ma lo avevo scritto su un quaderno — abitudini fuori dal tempo, mi rendo conto — e lì è rimasto. Ogni tanto ci rimettevo le mani finché ho iniziato a batterlo al pc e via via lo modificavo. Ma nel 2019 ho preferito concentrarmi sui racconti, genere a me più congeniale, e ho pubblicato “Mare di conchiglia”. Prima della pandemia avevo ripreso a battere il libro al pc, ovviamente sempre con varie modifiche. Durante il lockdown non sono riuscita a scrivere — anche leggere mi restava insolitamente difficile — perché la pesantezza che avevo addosso era troppa. Quindi ho ripreso in estate. Ho visto che Amazon aveva bandito il concorso Amazon Storyteller 2020. Vincere tra migliaia di persone è una utopia ma ci ho voluto provare. Se non altro questo concorso mi ha spinto a finire il libro.

Credo che finché non si arriva alla pubblicazione siamo portati a continuare a modificare il libro, la storia, i personaggi, la struttura, il linguaggio. E se è vero che la revisione è necessaria, a un certo punto bisogna lasciare andare quella storia. Scrivere un libro significa esporsi, non è mai facile. Ma solo scrivendo, cancellando e ricominciando da capo, credo che soltanto così si possa migliorare.

Marta vive e lavora a Firenze, dove gestisce una libreria caffetteria. Una sognatrice, amante dell’arte tanto che di fronte ai quadri che la suggestionano crea storie di fantasia. Lucio fa lo skipper a Pantelleria. Un solitario, si sente tutt’uno con l’isola, il mare, le stelle. Il loro incontro a Capalbio scompiglierà, come il vento tra i capelli, i piani per il futuro.