Figli da proteggere, anche con stratagemmi giocosi, nel secondo film firmato dal regista Alessandro Capitani
Sono emozionata, tra poco presenteranno il film “I nostri fantasmi” al teatro Goldoni di Venezia. Sui social e sui media impazzano da giorni splendide immagini della Biennale, con attori e registi di tutto il mondo, vestiti scintillanti, contornati dai palazzi di trine sulla laguna. Sì, c’è anche chi sceglie lo stile casual ma, moda a parte, il 6 settembre alle 18 alle Giornate degli Autori – Notti Veneziane sarà la volta del secondo film del regista Alessandro Capitani. Nel cast un attore straordinario, Michele Riondino. Vorrei essere lì per la prima proiezione ma sono a casa davanti al pc, con un trasloco in corso. Però c’è un modo per vedere il film oggi e nei prossimi tre giorni, se proprio la pazienza non arriva ad aspettare che “I nostri fantasmi” arrivi nelle sale cinematografiche a fine settembre. Come? In streaming sulla piattaforma Biennale Cinema Channel, nella sala web di MYmovies.
Michele Riondino, che nella vita è padre di due bambine avute dalla splendida compagna Eva Nestori, interpreta Valerio, vedovo con un figlio di sei anni, Carlo (Orlando Forte). Le difficoltà economiche portano l’uomo a escogitare uno stratagemma: fingersi fantasmi per terrorizzare i nuovi affittuari della casa da cui sono stati sfrattati, in modo da restare come inquilini invisibili, nascosti nel sottotetto. Il film tratta anche un altro tema sociale: la violenza domestica. Ad averla subita è Myriam – interpretata dall’attrice Hadas Yaron – in fuga dal marito (Paolo Pierobon) con la figlia piccola, Emma. La donna affitta l’appartamento dei fantasmi… Ma lei dei fantasmi non ha paura. Figura anche Alessandro Haber nel film, una produzione Rai Cinema e Fenix Entertainment, con Europictures.
Alessandro Capitani, quarant’anni, di Orbetello (Grosseto), con il cortometraggio “Bellissima” ha vinto nel 2016 il David di Donatello. Regista e autore di programmi Rai, ha firmato la regia del film “In viaggio con Adele”, sua opera prima, presentato nel 2018 alla Festa del cinema di Roma. Adesso stiamo per vedere il suo secondo film, che non potrà non avere il suo tocco, una grande sensibilità capace di suscitare profonde emozioni.
E con il protagonista maschile durante le riprese come è andata?
«Le mie scelte – ha spiegato Michele Riondino, intervistato da Andrea Morandi per “The Hot Corn” a Venezia – sono dettate fondamentalmente dal rapporto che si crea col regista. Mi piace partecipare a dei progetti che posso sentire miei. E se c’è dall’altra parte un regista che mi permette di condividere questa esperienza in maniera autoriale, si diceva una volta… Con Alessandro c’è stata subito condivisione del progetto. Era da un po’ che inseguivo il ruolo di padre. Alessandro mi ha offerto una sceneggiatura utile al mio percorso. Quando oltre alla bellezza e all’adesione al progetto cinematografico e professionale c’è anche, da un punto di vista egoistico, un interesse ad approfondire su se stessi sento mio un film».
Dopo il festival ci faremo raccontare da Alessandro come è andata a #Venezia78.