Filippa Lagerback racconta Castiglione della Pescaia su Sky

Il suo sorriso luminoso si intona con la splendida giornata di sole che bacia Castiglione della Pescaia, sulla costa toscana. Dall’alto del belvedere, con alle spalle il castello, lo sguardo spazia dal padule della Diaccia Botrona con la Casa Rossa al verde delle chiome dei pini, al turchese del mare che oggi è particolarmente chiaro.

Ciak, si gira! Filippa Lagerback sta girando uno dei quattro episodi della sua rubrica su Sky in cui racconterà le caratteristiche salienti della cittadina costiera. T-shirt bianca e tuta rosa acceso, alta e slanciata anche con le scarpe da ginnastica, la conduttrice televisiva percorre piazza Georg Solti, si affaccia dal belvedere Carlo Fruttero. Lì vicino si trova il cimitero in cui riposano Italo Calvino e Fruttero, che poi ha visitato. Sia i due grandi scrittori che il direttore d’orchestra avevano scelto Castiglione della Pescaia come luogo di relax e ispirazione. All’interno della rubrica “Le vie green di Filippa” ogni episodio sarà caratterizzato da una propria identità. Nel primo la testimonial passeggerà nel borgo castiglionese raccontandone la storia e il suo amore per Calvino, nel secondo salirà sulla sua e-bike per percorrere i sentieri castiglionesi attraversando le bellezze di Rocchette e Tirli. La terza puntata sarà dedicata alla Casa Rossa Ximenes e ai percorsi della riserva naturale della Diaccia Botrona e la quarta vedrà Filippa Lagerback di nuovo sulle due ruote alla scoperta di Buriano, Vetulonia e San Guglielmo.

«Proseguiamo — spiega la sindaca Elena Nappi (nella foto in spiaggia con Filippa) — nel potenziamento della promozione turistica del Comune che, per essere al passo con i tempi, deve adottare strategie sempre più efficaci e diversificate come i canali televisivi tematici presenti in questa importante piattaforma». Saranno realizzati in tutto cinque episodi di circa 5 o 6 minuti con una quindicina di repliche su Sky Sport Uno Hd, Sky Sport Arena, Sky Sport Action +, Cielo. Un ultimo importante servizio prenderà posto all’interno del format “L’Italia a Cavallo” su Equ TV di Icarus Ultra in onda su Sky Sport e Cielo e sarà interamente dedicato a Punta Ala con un palcoscenico internazionale grazie al Polo e a tutti gli sport e le meraviglie ambientali in cui è immersa.


«Siete fortunati a vivere in un posto così bello», ci dice sorridendo, occhi chiari come il mare, viso splendido anche senza trucco, capelli morbidi biondi. Grande gentilezza ed eleganza. Benvenuta Filippa.

LIBRO / ”Il bimbo di Fatini” racconta un’epoca che ci sorride da non troppo lontano

Marcello Pagliai narra con amore uno spaccato di vita contadina

Un libro spesso appassiona perché ci ritroviamo qualcosa di noi: un luogo a cui siamo affezionati, emozioni o situazioni che abbiamo sperimentato, un vezzo del comportamento. Leggendo “Il bimbo di Fatini. Uno spaccato di vita contadina del ventesimo secolo” di Marcello Pagliai, Edizioni Heimat, mi sono tornati in mente ricordi dei miei bisnonni, quando la sera nella campagna maremmana si stava a veglia. Sono memorie affettive narrate col cuore quelle che scorrono tra le pagine disegnando un’epoca che non esiste più. Ma non è sulla malinconia che punta il racconto bensì sulla gioia del rievocare. Lo spunto per scrivere questo testo autobiografico è arrivato a Pagliai dall’associazione culturale Lettera appenninica della montagna pistoiese che lo aveva invitato a mettere insieme una piccola storia su Fatini, podere dove l’autore aveva trascorso l’infanzia.

Intorno agli anni Cinquanta del ‘900, nella montagna sopra Spignana c’era un brulichio di gente; specialmente d’estate era un’armonia di suoni: dal vocio delle persone ai campani delle pecore al pascolo, al tintinnio delle bronzine… al canto degli uccelli… Il fruscio ritmico delle falci fienaie.

Pagliai (nella foto di Maurizio Panerati) descrive mestieri che adesso fanno in pochi o che non esistono più come i loro attrezzi. Senza televisione, le serate trascorrevano fra racconti e letture ad alta voce, nel filare della nonna, nel fuso della zia.

Un’epoca che non è poi così lontana nel tempo ma che è decisamente differente dal nostro quotidiano. Si rammendavano, anziché buttare, i vestiti sciupati. L’alimentazione era davvero a km zero. Legumi e verdure dell’orto, frutti di stagione del podere. E questo valeva anche per le carni. Una vita decisamente più ecosostenibile, in cui per divertirsi bastava poco.

A quei tempi non usava comperare la frutta a parte qualche limone e i mandarini a Natale.

L’autore racconta con amore luoghi del Pistoiese e scene in cui altri lettori potranno specchiarsi. Laureato in Scienze Agrarie alla Scuola Sant’Anna di Pisa, Marcello Pagliai è stato ricercatore del CNR a Pisa e poi direttore dell’Istituto sperimentale per lo studio e la difesa del suolo del ministero dell’Agricoltura e del Centro di ricerca e la sperimentazione in Agricoltura a Firenze. È accademico dei Georgofili. L’amore per i libri, appreso da babbo e mamma, lo accomuna alla moglie Giuliana e lo porta a presentare testi sempre diversi nelle estati di Montemassi, altro luogo del cuore. In questo libro autobiografico che io leggo come un elogio della semplicità si trovano tanti spunti di riflessione.