“Frammenti” di poesia e pittura

La raccolta di poesie di Marco De Cesaris incontra le opere di Tullio Pericoli

Si apre con la sensazione opprimente dell’afa subito rinfrancata però da un tuffo nella lucentezza del mare la raccolta di poesie “Frammenti” di Marco De Cesaris, Laurum editrice. Trentacinque frammenti appunto, come recita il titolo, di memoria, fragilità e forza di un uomo. Il libro è articolato in tre percorsi che si incrociano e richiamano a loro volta. Uno è quello artistico. «Ho preso – spiega lo scrittore De Cesaris – alcune opere di Tullio Pericoli della mostra “Frammenti” e, sotto a ciascun quadro, ho inserito testi dell’artista tratti dal suo libro “Arte a parte”. Testi che poi sono stati da me manipolati e adattati. Il concetto di fondo è che il frammento richiama sempre il tutto da cui è stato tratto». Questo vale sia per la pittura che per la poesia. Nel secondo percorso, i frammenti poetici spaziano verso un oltre che richiama un tutto sempre presente. Il terzo itinerario è quello dell’assenza, rappresentato dai frammenti “perduti”.

Farfalle danzano placide dispiegando il loro corteggiamento, mentre voci coraggiose di baci scolorano di fronte al bagliore delle lucciole. I frammenti di Marco De Cesaris restituiscono i profumi e i colori della campagna, gli aromi che sprigionano il loro odore alla sera. La nostalgia è spesso in agguato. L’autore dedica la raccolta di poesie alla madre Amalia ma anche “all’Assenza dolce che sospende coscienza”. Con lo sguardo di un bambino lo spazio di un cortile sembra smisurato e tale rimane nel ricordo dell’adulto che lo rimira vedendo un corto stradello. Il ricordo è consolatorio, riporta a un passato lieto, ma non sempre riesce a lenire le sofferenze dell’oggi. La malinconia (dal greco melankolía, composto di mélas «nero» e kolé «bile») nella medicina ippocratica indicava uno dei quattro umori, l’umor nero, che costituiscono la natura del corpo umano e tengono in equilibrio l’organismo. Teoria che poi è stata accolta fino al Rinascimento. La malinconia si è poi spesso legata a un’altra emozione, la nostalgia (dal greco nòstos «ritorno» e àlgos «dolore»). La nostalgia, come spiega la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari nel libro “Vita segreta delle emozioni”, Einaudi editore, “è il pensiero doloroso di un luogo da cui si è lontani, del posto a cui si appartiene e da cui ci si sente sradicati… Per il nostalgico, il problema è proprio il ritorno: impossibile, e però desiderato”.

L’autore

Marco De Cesaris è nato a Roma, città in cui vive. Sposato, ha due figli. È un lettore accanito e si definisce “scrittore e poeta maldestro”. Ha già pubblicato il saggio “… E giacque nudo. Il vino è la vita dell’uomo”, la raccolta di poesie “Come un gatto d’amore curioso” e il libro “Stronzi! Saggio pratico”.

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