La scrittrice indaga atti di improvvisa violenza e grande umanità
Chi è la brava ragazza del titolo del romanzo di Joyce Carol Oates? È la sedicenne Katya Spivak, che trascorre l’estate lontano da casa per fare la babysitter in una ricca famiglia di una località balneare del New Jersey. È qui che Katia conosce il ricco e famoso artista Marcus Kidder, personaggio in vista della zona, un uomo di 68 anni, capelli bianchi, vestito elegante, dal portamento dignitoso, con un fascino demodé.
Il loro incontro si caratterizza subito per un’allusività lasciata volutamente in sospeso dall’autrice, abile nel tessere storie. Lungo tutto libro concentrato in 200 pagine tese, mi sono chiesta, a volte con preoccupazione, cosa volesse realmente Marcus Kidder da questa ragazza bellissima, con i capelli striati di biondo, snella e soda, a volte ingenua e fragile, altre volte cinica e spregiudicata. La tensione narrativa si mantiene sempre alta; mentre leggiamo continuiamo a interrogarci e a cercare di comprendere possibili indizi di quello che succederà alla fine.
Katya, che proviene da una famiglia sgangherata e a corto di soldi, rimane affascinata dalla ricchezza di Marcus: la sua splendida villa affacciata sulle dune e sul mare, i regali costosi che le dona. La ragazza è attratta anche dalla creatività dell’artista, che ha scritto libri per bambini, dipinge e conosce profondamente la musica classica. Katia inizia a posare per lui, diventa la sua musa: è ricompensata dal denaro e dalle lusinghe, eppure inquietudine e disagio si mescolano alla gioia di essere considerata bella e interessante. Nel corso della narrazione conosciamo l’intimità dei personaggi, le loro fragilità, i loro punti di luce e ombra, gli atti di improvvisa violenza e profonda umanità.
La scrittrice statunitense Joyce Carol Oates, già docente universitaria, è autrice di tantissimi libri, alcuni tradotti in italiano, tra cui “Una brava ragazza” dalla casa editrice La Nave di Teseo. Ne consiglio la lettura anche agli aspiranti scrittori, perché si può imparare davvero tanto sui modi e i tempi della narrazione.