“Ciliegine” fuori stagione

Si infila in bocca la ciliegina che stava sulla torta, e lo fa sovrappensiero, guardando gli addobbi natalizi. La vuole, gli piace e la prende. Amanda ne fa un caso di rispetto: come si può mangiare l’unica ciliegina senza nemmeno chiedersi se a volerla era la propria compagna con cui si sta festeggiando l’anniversario, il primo, e le festività natalizie? Ma questa non è che una delle tante noti dolenti del rapporto tra Amanda e Hubert. Lui è colpevole di non ricordare ciò che lei considera importante, di metterla sotto pressione per comprare una casa insieme, di non tenere conto della sua opinione. Florence consiglia all’amica di essere più indulgente, di non guardare a ogni particolare ma alla sostanza del rapporto. Lo psicoanalista Bertrand, marito di Florence, ha diagnosticato la androfobia ad Amanda: ha paura degli uomini e quindi finisce col sabotare ogni sua relazione.

Laura Morante è la regista e attrice protagonista del film “Ciliegine”, uscito nel 2012. Stasera ho voluto riguardarlo — è disponibile su Prime — e ci voleva proprio questa commedia sentimentale per addolcire una giornata uggiosa di pioggia incessante. Vi capita mai di riguardare un film o rileggere un libro? La percezione può cambiare a seconda del nostro stato d’animo. Mi ricordo che di questo film parlai con la Morante prima che uscisse nelle sale. Chissà se da qualche parte ho ancora gli appunti o l’intervista… Quanto vorrei essere più ordinata!


Torniamo alla trama. La vita affettiva di Amanda procede sempre più disastrosamente finché incontra l’affascinante Antoine a una festa di Capodanno. Con lui inizia un rapporto di grande complicità e confidenza. Perché stavolta nessuna fisima? Lo crede gay. Un malinteso che Antoine non se la sente di svelare per paura di perdere i loro preziosi momenti insieme. Si crea una messa in scena nella commedia, con la complicità di Florence e di suo marito alla ricerca di sperimenti psicoanalitici. La commedia romantica italo-francese ambientata a Parigi è molto divertente. Il finale, delizioso.

“Piccoli crimini coniugali”, film teatrale sulla coppia

Uno scrittore di successo di gialli tradotti in tanti Paesi del mondo torna a casa dopo aver battuto la testa ed essere rimasto in ospedale per le prime cure. Non ricorda nulla, dà del lei alla moglie e le chiede persino se lo ha portato davvero nella loro casa. Un attico di lusso ma lugubre, tra pareti grigio scuro, specchi, cornici dorate e un corridoio inquietante. Una casa fredda, ostile come l’atteggiamento che i coniugi mostrano fra loro. Margherita Buy e Sergio Castellitto sono gli straordinari interpreti di “Piccoli crimini coniugali”, film del 2017 diretto da Alex Infascelli. Tratta da un libro e più adatta a una rappresentazione teatrale che a un lungometraggio, la narrazione affronta i problemi di una coppia che con fatica resiste al passare degli anni, tra risentimenti, bei ricordi, paura del futuro e cinismo. I dialoghi, per quanto interessanti e non banali, mi sono sembrati troppo letterari e artificiosi per un film, soprattutto nei momenti di litigio feroce. Probabilmente è più piacevole leggerli. La commedia nera ricalca il romanzo del francese Eric-Emmanuel Schimtt, da cui poi è stata tratta una pièce. L’impressione che ho avuto è proprio che fosse una messa in scena e non la realtà. Non sono mai riuscita a entrare dentro al film, sono rimasta osservatrice distante. Ma questo senso di finzione forse è voluto, come quel camino senza legna che arde nel salotto. Come le bugie che i protagonisti si raccontano e che non posso svelare. Il film è disponibile su Prime Video.

“I nostri fantasmi” di Alessandro Capitani, con Michele Riondino, alla Mostra del cinema di Venezia

Figli da proteggere, anche con stratagemmi giocosi, nel secondo film firmato dal regista Alessandro Capitani

Sono emozionata, tra poco presenteranno il film “I nostri fantasmi” al teatro Goldoni di Venezia. Sui social e sui media impazzano da giorni splendide immagini della Biennale, con attori e registi di tutto il mondo, vestiti scintillanti, contornati dai palazzi di trine sulla laguna. Sì, c’è anche chi sceglie lo stile casual ma, moda a parte, il 6 settembre alle 18 alle Giornate degli Autori – Notti Veneziane sarà la volta del secondo film del regista Alessandro Capitani. Nel cast un attore straordinario, Michele Riondino. Vorrei essere lì per la prima proiezione ma sono a casa davanti al pc, con un trasloco in corso. Però c’è un modo per vedere il film oggi e nei prossimi tre giorni, se proprio la pazienza non arriva ad aspettare che “I nostri fantasmi” arrivi nelle sale cinematografiche a fine settembre. Come? In streaming sulla piattaforma Biennale Cinema Channel, nella sala web di MYmovies.

Michele Riondino, che nella vita è padre di due bambine avute dalla splendida compagna Eva Nestori, interpreta Valerio, vedovo con un figlio di sei anni, Carlo (Orlando Forte). Le difficoltà economiche portano l’uomo a escogitare uno stratagemma: fingersi fantasmi per terrorizzare i nuovi affittuari della casa da cui sono stati sfrattati, in modo da restare come inquilini invisibili, nascosti nel sottotetto. Il film tratta anche un altro tema sociale: la violenza domestica. Ad averla subita è Myriam – interpretata dall’attrice Hadas Yaron – in fuga dal marito (Paolo Pierobon) con la figlia piccola, Emma. La donna affitta l’appartamento dei fantasmi… Ma lei dei fantasmi non ha paura. Figura anche Alessandro Haber nel film, una produzione Rai Cinema e Fenix Entertainment, con Europictures.

Alessandro Capitani, quarant’anni, di Orbetello (Grosseto), con il cortometraggio “Bellissima” ha vinto nel 2016 il David di Donatello. Regista e autore di programmi Rai, ha firmato la regia del film “In viaggio con Adele”, sua opera prima, presentato nel 2018 alla Festa del cinema di Roma. Adesso stiamo per vedere il suo secondo film, che non potrà non avere il suo tocco, una grande sensibilità capace di suscitare profonde emozioni.

E con il protagonista maschile durante le riprese come è andata?

«Le mie scelte – ha spiegato Michele Riondino, intervistato da Andrea Morandi per “The Hot Corn” a Venezia – sono dettate fondamentalmente dal rapporto che si crea col regista. Mi piace partecipare a dei progetti che posso sentire miei. E se c’è dall’altra parte un regista che mi permette di condividere questa esperienza in maniera autoriale, si diceva una volta… Con Alessandro c’è stata subito condivisione del progetto. Era da un po’ che inseguivo il ruolo di padre. Alessandro mi ha offerto una sceneggiatura utile al mio percorso. Quando oltre alla bellezza e all’adesione al progetto cinematografico e professionale c’è anche, da un punto di vista egoistico, un interesse ad approfondire su se stessi sento mio un film».

Dopo il festival ci faremo raccontare da Alessandro come è andata a #Venezia78.

Alessandro Capitani in un post su Instagram

Toscana in giallo: Spazio Alfieri apre con “Minari”

La cultura prova a ripartire insieme all’Italia in giallo. Dopo il digiuno, torna il cibo per l’anima: teatro, cinema, musica, danza, libri, arte. In presenza. Spazio Alfieri con Firenze in zona gialla apre martedì 27 aprile con due proiezioni, alle 17 e alle 19.30, di “Minari”, il film con 6 nomination agli Oscar: miglior film, miglior regista (Lee Isaac Chung), miglior attore protagonista (Steven Yeun), miglior attrice non protagonista (Yoon Yeo-jeong), miglior sceneggiatura originale, miglior colonna sonora; tra i favoriti, dopo aver conquistato il Golden Globe al miglior film straniero e il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival. Di Oscar ne ha vinto uno, quello per miglior attrice non protagonista grazie all’interpretazione di Yoon Yeo-jeong.

Una famiglia coreana nell’America negli anni Ottanta decide di dare avvio al proprio sogno americano e aprire una fattoria. Il quarto lavoro di Lee Isaac Chung è un inno al multiculturalismo e si inserisce nel filone di storie di immigrati e di nuovi pionieri, pronti a conquistare una fetta di terra promessa contro tutto e tutti.

Nella prima settimana di apertura con due proiezioni giornaliere, alle 17 e alle 19.30, sarà in programma anche “Nomad In cammino con Bruce Chatwin”, il film del 2019 di Herzog. Durante gli ultimi anni della vita di Bruce Chatwin il regista tedesco Werner Herzog ha collaborato con lo scrittore inglese ad alcuni progetti e fra i due è nata una vera amicizia. In “Nomad” Herzog ripercorre le tracce dei pellegrinaggi che Chatwin ha compiuto alla ricerca dell’anima del mondo.
Spazio Alfieri riapre in sicurezza: si raccomanda sempre di acquistare i posti numerati in prevendita sul sito www.spazioalfieri.it, i posti rimanenti saranno comunque acquistabili alla biglietteria del cinema, in via dell’Ulivo 8.
Ingresso: intero 8 € – ridotto 6 € – ridotto studenti under 18 € 5.

“Ballo Ballo”, commedia musicale dedicata alla Carrà

Il film Nacho Álvarez aprirà il prossimo Torino Film Festival

È ambientata nella Spagna degli anni Settanta la commedia musicale “Ballo Ballo”. L’esordio alla regia di Nacho Álvarez è stato scelto come film di apertura del Torino Film Festival. La trentottesima edizione si terrà dal 20 al 28 novembre 2020.

Sono entusiasta di presentare la mia opera prima in Italia, in particolare al prestigioso Torino Film Festival. Con Ballo Ballo vorrei rendere omaggio, con uno sguardo latinoamericano, a quella straordinaria donna che gli italiani sono così fortunati ad avere. Questo film è un inno alla libertà e alla gioia di vivere, due cose che purtroppo quest’anno abbiamo perso ma che è tempo di ritrovare!  Olé Raffaella, Olé Ballo Ballo!.

Il regista Nacho Álvarez

La protagonista, Maria, e? una ragazza piena di vita e voglia di liberta?, con la grande passione del ballo. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per scoprire cosa vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua amica Amparo e con un colpo di fortuna riesce a entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”. Li? si innamora di Pablo, figlio del censore televisivo Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva. Accompagnati dai più grandi successi di Raffaella Carra?, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor, scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.

Io, so qui
Con un pizzico di nostalgia
Che magia
E mi sento ancora a casa mia
Aaah, sensazione unica
Aaah, voglia di restare qui
Aaah, voglia di ballar con te
Ballo, ballo, ballo da capogiro
Ballo, ballo, ballo senza respiro
Ballo, ballo, ballo m’invento un passo
Che fa così, fa così (fa così)
Pazza, pazza, pazza su una terrazza
Porta, porta, portami una farfalla
Ballo, ballo, ballo nel mio castello
Che cosa c’è, cosa c’è (cosa c’è)

Dalla canzone “Ballo Ballo” di Raffaella Carrà

Nel cast del film figurano: Ingrid García -Jonsson, Verónica Echegui,
Fernando Guallar, Giuseppe Maggio, Fran  Morcillo, con la partecipazione straordinaria di Fernando Tejero, Pedro Casablanc, Carlos Hipólito. E con la partecipazione di Natalia Millan.

Una produzione Tornasol, El Sustituto Producciones AIE, Indigo Film con Rai Cinema, in coproduzione con RTVE, in collaborazione con Amazon Prime Video, con il sostegno di ICAA, Comunidad de Madrid.

Grimaldi presenta “Il delitto Mattarella” a Firenze

Lo scrittore e regista sarà ospite della rassegna fiorentina Cinema nel Chiostro

Un film dedicato a una figura ingiustamente dimenticata. Documento storico e al tempo stesso omaggio, “Il delitto Mattarella” è uscito a luglio nelle sale, distribuito da Cine1 Italia.

“Il delitto Mattarella”, l’omaggio a Piersanti

Il 6 gennaio del 1980 a Palermo venne ucciso Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia e fratello maggiore del futuro presidente della Repubblica italiana. Attenendosi agli atti giudiziari e unendo scrupolosamente le varie vicende (il lungo elenco di consulenti legali sui titoli di coda è significativo) il regista Aurelio Grimaldi nel film “Il delitto Mattarella” si avvale di un cast importante; David Coco, che interpreta il protagonista; Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro, Sergio Friscia, Tony Sperandeo, Tuccio Musumeci e Leo Gullotta. Sabato 29 agosto alle 21.30 il regista e scrittore Aurelio Grimaldi sarà ospite della rassegna fiorentina Cinema nel Chiostro a cura di Spazio Alfieri. La proiezione del film “Il delitto Mattarella” sarà quindi arricchita dalla presenza del regista che introdurrà questo suo ultimo lavoro.

Le opere di Aurelio Grimaldi

Nato a Modica, Aurelio Grimaldi si è fatto conoscere per la sceneggiatura di “Mery per sempre”, poi diretto da Marco Risi nel 1988. Quattro anni dopo la sua prima regia, “La discesa di Aclà a Floristella”, presentato in concorso a Venezia. Poi l’anno successivo “La ribelle”, con Penelope Cruz, va a Locarno; mentre “Le buttane”, tratto da un suo romanzo, partecipa al Festival di Cannes 1994. Ammiratore di Pasolini, gli ha dedicato tre film: “Nerolio”, “Un mondo d’amore” e “Rosa Funzeca”.
Anni di ricerca e documentazione hanno portato il regista Aurelio Grimaldi a trovare, ne “Il delitto Mattarella”, la sua soluzione a uno degli omicidi senza colpevole della storia politica italiana. Grimaldi ha voluto rendere omaggio alla funzione politica del cinema, presentando anche un pezzo di storia della politica italiana.

Spazio Alfieri e il cinema nel chiostro

Spazio Alfieri ha allestito, per questa estate di distanziamenti di sicurezza, le proiezioni cinematografiche nel chiostro grande e bellissimo di Santa Maria Novella. Per informazioni e prenotazioni, consultare il sito Internet spazioalfieri.it (posti limitati, si consiglia la prenotazione online). Inizio proiezioni alle 21.30, ingresso da piazza della stazione. Apertura della biglietteria e ingresso alle 20.45.

“Cambio tutto!”, la commedia che irride i luoghi comuni sulle donne

In esclusiva su Prime Video il film “Cambio tutto!” con Valentina Lodovini, Marcorè e Dino Abbrescia

“La cultura non fattura” le ripete il suo capo. Valentina Lodovini è Giulia, responsabile marketing di un’azienda. Quaranta anni, una vita sentimentale incasinata, il peso di una grande città che la affligge con interminabili ore di traffico, un lavoro a cui si dedica pienamente con scarsi riconoscimenti.

La trama del film

È una commedia divertente il film “Cambio tutto!”, per la regia di Guido Chiesa, disponibile in esclusiva su Prime Video dal 18 giugno. Ci ha fatto trascorrere una piacevole serata. Ma basta con questo plurale maiestatis (se guarderete il film, capirete). Con la partecipazione di Neri Marcorè, “Cambio tuttto!” è una produzione Colorado Film in collaborazione con Medusa Film. La protagonista, Giulia, ogni giorno si trova a dover combattere contro tutti: un capo arrogante e senza alcuna esperienza, un compagno pittore squattrinato e approfittatore (Raf, alias Dino Abbrescia) con un irrequieto figlio adolescente, una migliore amica presa solo da sé stessa e dal suo cellulare, vicini di casa davvero troppo rumorosi di notte, la bilancia che segna sempre lo stesso peso nonostante la dieta e la palestra. Giulia sopporta, anzi reprime pensieri, emozioni, desideri. L’ansia non fa che aumentare fino all’insonnia e agli attacchi di panico. E allora giù gocce, pasticche, ansiolitici. Stremata, Giulia decide di rivolgersi a un counselor olistico, interpretato abilmente da Neri Marcorè. Quello che succede a Giulia quando esce dallo studio del carismatico terapeuta è una deflagrazione: tutte le umiliazioni e la rabbia tenute dentro per troppo tempo rimbalzano all’esterno con una forza dirompente. Ma dopo la parte destruens dovrà arrivare quella costruens: l’equilibrio emotivo, l’assertività, la conoscenza di sé. Un percorso.

Il commento

Valentina Lodovini ci regala una interpretazione esplosiva. Il film è divertente e pone una riflessione sulla condizione della donna, spesso sottopagata al lavoro, considerata umorale, da valutare in base all’aspetto.

Il cast artistico

Se nei panni di Giulia troviamo Valentina Lodovini, a interpretare il terapeuta che induce al cambiamento è invece Neri Marcorè. E poi figurano nel cast Libero De Rienzo (Ottavio, l’ex fidanzato di Giulia), un fantastico Dino Abbrescia, Andrea Pisani, Nicola Nocella, Claudio L’arena, Flora Canto, Chiara Spoletini, Valeria Perri (la Ludo, influencer), Valentina D’Agostino.

Note di regia

“Giulia è tante donne in una. Quelle che hanno uno stipendio inferiore ai colleghi maschi. Quelle che hanno una migliore amica che parla sempre e solo di sé. Quelle con un compagno che non aiuta mai in casa. Quelle che non possono camminare per strada senza ricevere apprezzamenti volgari. Da maschio, fare questo film – spiega il regista Guido Chiesa, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Nicoletta Micheli e Giovanni Bognetti – è stato come immergermi nelle mie stesse incoerenze, con leggerezza e ironia, ma non senza un sottile disagio. Cambio tutto! non vuole essere un film femminista, ma un apologo divertente e problematico sulle mille contraddizioni dell’essere donna oggi, in un mondo in cui l’emancipazione femminile sembra aver fatto grandi passi, ma forse non quelli essenziali”.

Incontri che cambiano la vita, sotto la pioggia di Woody Allen

Tra le vie di Manhattan. Dopo pochi minuti dall’inizio del film “Un giorno di pioggia a New York”, mi sono sentita dentro alla scenografia. Proprio come se stessi camminando accanto al giovane Gatsby. Davvero bravo l’attore Timothée Chalamet. Il tocco ironico e seducente di Woody Allen è intatto. Il piacere nel guardare i suoi film è per me immutato. Anche se non posso negare che è stato capace di film migliori.

Un fine settimana a New York per due fidanzatini compagni di college si trasforma in una girandola di incontri che rovescia i punti di vista di partenza. La bellissima Ashleigh, interpretata da Elle Fanning, deve intervistare un famoso regista per il giornale dell’ateneo. È eccitata, felice e un po’ nervosa all’idea. Il fidanzato, Gatsby, propone di accompagnarla a New York: dopo l’intervista potrà farle conoscere la città, portarla nei locali più romantici, senz’altro in carrozza a Central Park. Ma piaceranno a lei gli stessi luoghi che lui ama? L’intervista di un’oretta dilaga in una serie di situazioni da cui Ashleigh si lascia avvinghiare. Nel frattempo Gatsby, deluso per il romantico weekend saltato, si aggira malinconico per la sua città (che voglia di tornarci!, ndr) e ritrova una conoscenza di anni fa…

Tra incursioni in party del mondo dello spettacolo, feste lussuose sulla Fifth Avenue, locali d’altri tempi, assistiamo al capovolgersi dei percorsi di vita. Sotto la pioggia, amata e odiata, ulteriore elemento romantico o fastidio da cui fuggire. New York illumina incomprensioni e affinità, in un’atmosfera onirica. “La vita reale è per chi non sa fare di meglio”.

La scheda

Regista: Woody Allen
Genere: Commedia, Sentimentale
Anno: 2019
Paese: Usa
Durata: 92 min
Distribuzione: Lucky Red

Cast e personaggi

Timothée Chalamet: Gatsby Welles
Elle Fanning: Ashleigh Enright
Selena Gomez: Shannon Tyrell
Jude Law: Ted Davidoff
Diego Luna: Francisco Vega
Liev Schreiber: Roland Pollard
Kelly Rohrbach: Terry
Annaleigh Ashford: Lily
Rebecca Hall: Connie Davidoff
Cherry Jones: signora Welles
Will Rogers: Hunter Welles

“Qualcosa di meraviglioso” può succedere e non solo al cinema

Commuove, emoziona. Dal 5 dicembre arriva al cinema il film “Qualcosa di meraviglioso” con Isabelle Nanty, Gérard Depardieu, Assad Ahmed e Mizanur Rahaman, per la regia di Pierre François Martin-Laval (Bim distribuzione). Costretto a fuggire dal Bangladesh, dove lascia la sua famiglia, il giovane Fahim raggiunge Parigi insieme a suo padre. Fin dal loro arrivo, però, intraprendono un difficile percorso per riuscire a ottenere asilo politico, con la costante minaccia di essere espulsi dal Paese.

Grazie alla sua straordinaria abilità nel giocare a scacchi, Fahim incontra Sylvain (interpretato da Gérard Depardieu), uno dei più bravi allenatori di Francia. Tra diffidenza e attrazione, i due impareranno a conoscersi e a stringere una profonda amicizia. Ma quando inizia il Campionato nazionale, il rischio di espulsione si fa incalzante e a Fahim resta una sola possibilità:
diventare il campione di Francia.

Tre fratelli a caccia di fantasmi

Due fratelli si rincontrano dopo anni a Napoli per la morte del padre Vittorio, giocatore incallito e donnaiolo. Thomas, interpretato da Christian De Sica, è un ex mago a corto di soldi; mentre Carlo (alias Carlo Buccirosso), napoletano, appare sottomesso a moglie e suocero settentrionali. I due scoprono di avere un terzo fratello, Ugo (Gianmarco Tognazzi), apparentemente un po’ tonto ma in realtà un piccolo genio. È l’incipit della trama del film “Sono solo fantasmi”

L’eredità, agognata da Thomas e Carlo, sfuma a causa dei debiti del padre e i tre hanno un’idea: sfruttare la superstizione napoletana, diventando degli “acchiappa fantasmi”. Proprio quando l’attività inaspettatamente sembra avere molto successo, lo spirito del padre Vittorio s’impossessa del corpo di Carlo. Thomas e Carlo si convincono che i fantasmi esistono davvero. Nel frattempo i fantasmi catturati dal trio si liberano e vanno a risvegliare il fantasma di una strega che minaccia di distruggere Napoli. Con l’aiuto del padre, i tre fratelli cercheranno di salvare la città.

Il film, per la regia di Christian De Sica, uscirà il 14 novembre al cinema. Ai tre protagonisti si affianca Gianni Parisi. Si segnala inoltre la partecipazione di Leo Gullotta. “Sono solo fantasmi” è prodotto da Indiana Production in collaborazione con Medusa film.

Note di regia “Volevo fare un film horror comedy e avevo chiesto al produttore di trovare i diritti del film L’Oscar Insanguinato con Vincent Price. Avevo in mente di fare un film, anche con Boldi, in cui due attori ormai falliti vanno in giro a uccidere i giornalisti e i critici di cinema, insomma un remake. Purtroppo i diritti non si riuscivano a trovare e Guaglianone e Menotti mi hanno proposto il soggetto di Sono solo fantasmi, due generi che non c’entrano nulla l’uno con l’altro: l’horror e la commedia. Poi, insieme ad Andrea Bassi e a Luigi di Capua abbiamo scritto la sceneggiatura e abbiamo iniziato a girare il film. Le riprese sono durate otto settimane ed è stato girato praticamente tutto a Napoli. La parte più impegnativa è stata trovare il tono giusto tra i due generi, tra l’horror e la commedia. Devi essere in grado di mettere paura ma anche di far ridere, e questa è una cosa completamente nuova per l’Italia. A differenza dei film che ultimamente si fanno su Napoli, che hanno a che fare con la camorra e sono ambientati in una Napoli buia e nera, questo film rispecchia la Napoli luminosa, una Napoli come quella di mio padre, positiva, nonostante i fantasmi. Nel film ci sono molte citazioni di film di mio padre. Non è un omaggio, ma ci sono molti elementi che ricordano i suoi film. Carlo Buccirosso è un attore straordinario, nel film interpreta due personaggi: uno milanese e uno napoletano. Io addirittura lo doppio in una scena in cui il fantasma di nostro padre si impossessa di lui e parla con la mia voce. Gian Marco Tognazzi interpreta un personaggio molto diverso da quelli che ha fatto nella sua carriera, io invece faccio un personaggio simile a quelli che interpreto di solito: il romano imbroglione. Ci sono poi due rivelazioni: i due ragazzi, Francesco Bruni e Valentina Martone. Nel film non parlano napoletano bensì il puteolano. Hanno studiato per il film questo dialetto e sono molto bravi e divertenti. Ringrazio mio figlio Brando che mi ha aiutato alla regia anche in questa avventura”.